“La città che muore” è ormai raggiungibile solo percorrendo un ponte lungo circa 300 metri che attraversa la valle dei Calanchi, la quale al calar del sole si trasforma in un incantevole paesaggio lunare.
Bianche creste d’argilla modellate da vento e pioggia e quindi in costante mutamento sono la testimonianza dell’antica presenza del mare e del fenomeno erosivo da sempre in atto. E salendo quel ponte si ha come l’impressione di fare un vero e proprio viaggio in un’altra dimensione, impressione che diventa realtà non appena varcata Porta Santa Maria, unico accesso a ciò che resta del borgo: un pugno di case, la chiesa di San Donato, palazzetti nobili e vicoli e vicoletti dove si aprono scorci suggestivi sul panorama circostante.
E camminando per quelle vie, osservando le molte finestre ormai chiuse, ammirando i colorati e profumati fiori che abbelliscono il borgo che si ha la sensazione di vivere una vera e propria esperienza da assaporare lentamente, in modalità “slow”.
Visitare Civita di Bagnoregio significa abbandonare i ritmi frenetici della vita quotidiana ed entrare in contatto con un borgo da ascoltare, perché dalle sue pietre trasudano mille storie, mille voci.
- A cura della dott.ssa Silvia Scialanca -
Appuntamento: Domenica 23 giugno, ore 16.45 Piazza Alberto Ricci (Belvedere) - Civita di Bagnoregio.
Per info e prenotazioni*: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure tramite il numero telefonico 340.3324511
*La prenotazione è OBBLIGATORIA